Jose-Eustasio Rivera (Colombia, 1889)
"La Voragine" (1924) +
I. Arturo Cova è un giovane senza valori morali che fugge dalla
capitale con Alicia, la ragazza che ha sedotto, già incinta. S’inoltra
nella zona giunglesca e trova rifugio presso il casolare di Fidel Franco, dove,
approfittando d’una malattia di Alicia, conosce e s’invaghisce di Griselda, la
donna di Franco (che ha commesso un omicidio, di cui Franco s’è assunto
la colpa), e di Clarita, quella del truffatore Barrerà; quest’ultimo
mette gli occhi su Alicia e sulla fortuna accumulata dal vecchio Zubieta.
Zubieta viene trovato morto, Arturo è accusato dell’omicidio,
Barrerà fugge portando con sé Griselda ed Alicia, e Franco
dà fuoco alla sua casa per disperazione. Arturo, furioso di gelosia, si
mette in caccia di Barrerà.
II. Cova e Franco s’inoltrano nella foresta, dove, durante un viaggio
avventuroso, incontrano ogni sorta di personaggi pittoreschi (banditi, maghi,
selvaggi, ecc.); Cova è testimone della spietata guerra che oppone il
colonnello Fúnès ed il truce Cayeno, e di quella combattuta da
ogni peon per difendere le sue ricchezze dagli altri peones. Cayeno è un
bandito che ruba caucciù e caccia indios: con lui commercia la non meno
temibile Zoraida Àyman, commerciante turco-brasiliana senza scrupoli, che
compra e vende tanto caucciù quanto schiavi; Barrerà è
complice di Cayeno, ed entrambi devono soldi alla turca. Il mondo dell’industria
del caucciù, immerso nella giungla, rivela il suo piccolo inferno, in cui
tutti sono corrotti e corruttori, dove regna la legge del più forte ed
omicidi e sequestri sono all’ordine del giorno; a far da cicerone è il
vecchio Clemente Silva, un umiliato ed offeso, che racconta la sua odissea
personale alla ricerca del figlio Luciano, fuggito di casa dopo che la sorella
Maria Gertrudis s’era disonorata e la madre era morta di crepacuore (è un
romanzo dentro il romanzo): trovò le sue tracce quando il giovane era
già morto da tre anni.
III. Ora Silva è schiavo di Cayeno; Cova medita di offrirsi come
schiavo in cambio del vecchio e d’inviare quest’ultimo al console colombiano con
un suo messaggio che denuncia il bandito. Sfuggito alle formiche rosse ed
afflitto dalla malaria, Cova arriva alle baracche di Cayeno, dove incontra il
vanesio generale Vaquiro, che ne fa le veci, e la fatale Zoraida: riesce a
convincerli e mette in atto il suo piano, ma deve, al tempo stesso, prestarsi
alle voglie lascive della turca, benché lei lo disgusti. Intanto ascolta
i racconti delle truci campagne di Fúnès (la cruenta guerra per il
controllo del territorio si sovrappone all’esistenza di stenti e sofferenze dei
braccianti del caucciù); Cova nota che Zoraida porta gli orecchini di
Griselda, ed avverte Franco che Barrerà dev’essere nelle vicinanze, poi
manovra Zoraida in maniera che gli procuri un incontro con Griselda, che gli
racconta che lei fuggì in quanto convinta che Franco la volesse
abbandonare, e portò con sé Alicia, a sua volta persuasa che lui
la tradisse con Clarita: Griselda si professa, insomma, vittima innocente. Da
lei Cova apprende anche che non solo Alicia non l’ha mai tradito, ma ha
addirittura sfregiato Barrerà quando questi ha tentato di mettergli le
mani addosso. Improvvisamente arriva Cayeno, furibondo perché Zoraida
stava rubandogli del caucciù, ma Cova, Franco e Griselda riescono a
liberarsi e ad ucciderlo; poi Cova raggiunge Barrerà e l’ammazza
facendolo divorare vivo dai piraña. Rivede Alicia giusto in tempo per
assistere al parto di suo figlio: insieme a lei trova un nascondiglio nella
foresta, portando con sé viveri per sei giorni, e lascia una lettera per
Silva, in modo che possa trovarlo quando tornerà con i soccorsi del
console; ma Silva non li troverà mai, inghiottiti dalla voragine
che è la vera protagonista.
Romanzo picaresco e d’avventure degno d’un Sandokan, ma con impegno sociale e
senso della violenza anarchica.
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