Juan Valera



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Juan Valera (Spain, 1824)

"Pepita Jimenez" (1874) +

synopsis forthcoming

"El Comendador Mendoza" (1877)

synopsis forthcoming

"Dona Luz" (1879)

Il marchese di Villafria dissipa la propria fortuna a Madrid, dove conduce una vita dissoluta e alleva una figlia illegittima, Luz. Le sue proprietà sono amministrate dal fido don Acischo, il quale, in tutta onestà, profitta delle follie del marchese e finisce per impossessarsi di tutti i suoi beni. A lui il marchese affida in fin di vita la bella e intelligente Luz, che si trasferisce pertanto a Villafria. Umile e generosa, Luz si conquista il favore di tutti e molti sono i pretendenti. Ma lei li rifiuta uno dopo l’altro, preferendo rimanere zitella piuttosto che sposare un uomo sbagliato. Un giorno la tranquilla routine d’Acischo e Luz è alterata dal ritorno di padre Enrique, un nipote d’Acischo che si è fatta una fama di santo nelle missioni delle Filippine. Tra lui e Luz, nonostante la differenza d’età, s’instaura subito una profonda amicizia, tanto da far parlare le malelingue. Intanto Acischo ha deciso di rendersi utile alla patria dedicandosi alla politica, sceglie come suo eroe don Jaime Pimentel e riesce a farlo eleggere deputato. Quando Jaime viene a visitare Villafria, s’innamora subito di Luz e la corteggia testardamente finché lei accetta di sposarlo. Pur non essendo realmente innamorata, è mossa dalla sua devozione e comincia ad avere qualche dubbio sulla moralità della sua intimità con padre Enrique. Dopo il matrimonio Jaime diventa molto più freddo e la lascia per seguire i suoi affari a Madrid; Enrique, che era davvero innamorato di lei, è divorato dalla passione e dal rimorso fino a morirne e in un suo manoscritto Luz apprende la verità sui propri sentimenti. Luz sprofonda nella malinconia, acuita dalla solitudine. Proprio durante la sua assenza giunge un messaggero da Madrid a rivelare la verità sulle sue origini: sua madre è la contessa di Fajalanza, la quale ha mantenuto fino alla morte il segreto dapprima per evitare la furia del marito e poi per semplice vergogna. Ora Luz n’eredita tutti gli averi, una fortuna immensa. Luz delega il marito ad occuparsi dell’eredità. Acischo intanto si è ricordato di una lettera affidatagli dal marchese con la consegna di aprirla soltanto dopo la morte di una certa contessa. La consegna a Luz, la quale, dopo averla letta, cade preda di un riso isterico e sviene: ha appena appreso che suo marito Jaime era informato del segreto e ha capito quale fosse la vera ragione del suo amore. Luz decide di lasciare il meschino farabutto e di andarsene a vivere da sola con il bambino che aspetta. Thriller, niente conclusione felice. Una maledizione condanna la casta Luz a sposare l’uomo sbagliato.


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