- Dalla pagina su D.J. Shadow di Piero Scaruffi -
(Testo originale di Piero Scaruffi, editing di Stefano Iardella)
Il californiano D.J. Shadow (pesudonimo di Joshua Paul Davis, nato ad Hayward nel 1972), soprannominato da una sciagurata
rivista britannica "il Jimi Hendrix dei giradischi",
divenne famoso in Gran Bretagna prima che in patria,
facendo leva su una discreta abilità tecnica e soprattutto su una
conoscenza enciclopedica della musica popolare, tanto bianca quanto nera.
Il singolo Legitimate Mix (1992), il brano di 17 minuti
Entropy (Solesides, 1993), In/Flux (Mo'wax, 1993) di tredici
minuti, e Lost And Found (Mo'wax, 1994) ne fecero una figura mitica:
Shadow portò in primo piano le frasi di basso e gli scratch e si mise
a comporre musica classica hip hop.
La summa della sua arte si trova nei quattro movimenti di What Does Your Soul Look Like (Mo'wax, 1995), il suo singolo più elaborato, nel sonnolento tema blues e jazz del primo movimento, e soprattutto nella giungla di figure organiche di basso, di melodie e contro-melodie sparse per gli strumenti dell'orchestra (flauto, violini, sassofono, pianoforte), di accordi ipnotici di chitarra e di ritmi mutanti del secondo movimento. Il terzo movimento comincia come un pezzo orchestrale, ma poi si scatena (finalmente) in un cadenzato ballo da discoteca forte di una melodia sincopata dall'organo e dal flauto in maniera quasi minimalista. Purtroppo il tema jazzato del quarto movimento, sciorinato dai fiati su un fitto tappeto ritmico, viene rovinato dai campionamenti.
Endtroducing (Mo' Wax, 1996), in gran parte scolpito con un Akai
MPC,
era stato il suo primo vero album. Il fatto rivoluzionario è che si tratta
di un album di hip-hop strumentale, interamente composto per campionamenti,
e orchestrato in maniera lussureggiante.
Il suo stile di composizione non usa note, accordi e contrappunti: usa
l'editing, i loops, il sampling, i beats. Il disco è disseminato di piccoli
suoni e rumori che sono stati decontestualizzati e ricostruiti.
Il suo è sound-painting che usa come "palette" le rovine della civiltà
occidentale.
Building Steam With A Grain Of Salt, l'hardcore funk di
The Number Song,
la fantasia psichedelica di Midnight In A Perfect World e
il nuovo singolo Stem (arpa, corno, violini, voce)
non sono canzoni, sono paesaggi sonori i cui disparati elementi
vengono integrati in una fotografia omogenea.
Il singolo Organ Donor (1996) si regge su una
figura minimalista dell'organo nel registro prediletto dal primo Terry Riley,
ma con un piglio austero che fa pensare semmai a una toccata di Bach.
Un minimo di creatività e di atmosfera si trovano in Hindsight.
Il più recente, High Noon (1997), è anche il più movimentato, benchè
ben lontano dalle frenesie del techno, nonchè uno dei più densi, a conferma
che il suo talento di orchestratore continua a crescere.
Sull'album figura soprattutto un medley di venti minuti, Camel Bobsled Race, organizzato da un altro disc jockey, Q-Bert.
Gli scratch del giradischi non sono nulla al confronto del suo prodigioso
sforzo di arrangiamento.
Preemptive Strike (Mo' Wax, 1997) raccoglie ("campiona") i singoli
dei suoi primi anni di attività.
La moltitudine di eventi sonori, gli scratch ironici, la parata di
campionamenti e le liriche impegnate non cambiano il fatto che
Influx (1993) sia semplicemente una jam di soffice funky-soul di terza
mano.
Davis compone sinfonie per suoni campionati.
Gli U.N.K.L.E. sono DJ Shadow e James Lavelle (fondatore della Mo'Wax). Il progetto ha debuttato con l'EP The Time Has Come (Mo Wax, 1994), ma si è sviluppato nella sua completezza con l'album Psyence Fiction (MO Wax, 1998) in cui si fondono ritmi breakbeat e musica pop.
Mentre lo sviluppo delle parti vocali viene affidato ad amici autorevoli (sia rapper che cantanti rock come Mark Hollis dei Talk Talk, Thom Yorke dei Radiohead, Richard Ashcroft dei Verve) il duo si concentra sulla "direzione" dell'orchestra sintetica di giradischi, archi, rhythm machines e musicisti in carne e ossa. Purtroppo il risultato è un'accozzaglia di stili che avrebbe reso di più se divisa in una serie di singoli. Il gangsta rap diGuns Blazing, l'hip hop easy listening di Unkle Main Title Theme e le ballate trip hop Lonely Soul e Rabbit In Your Headlights rientrano appena nella media dei rispettivi generi, e messe insieme possono risultare stucchevoli.
The Private Press (MCA, 2002) di DJ Shadow è un deludente album di transizione che cerca di far leva sui vecchi successi (Walkie Talkie) per costruire nuove idee (Six Day), ma senza la forza e l'impegno necessari per trasformarle in un nuovo stile. La traccia di otto minuti Blood On The Motorway è una dimostrazione esemplare dei problemi di DJ Shadow: la confezione è ricca di grandi idee ma il contenuto è terribilmente noioso.
Freeze (Pirateria Fonografica, 2003) è una collaborazione (per lo più live) tra DJ Shadow e Cut Chemist dei Jurassic 5.
Diminishing Returns (2003) è un doppio CD di remix, della durata complessiva di due ore.
The Outsider (Universal, 2006) di DJ Shadow è stato l'album hip-hop (vocale) più convenzionale della sua carriera. Le 17 canzoni sono una deviazione in una carriera che stava andando in una direzione diversa. Oltre a puntare al successo commerciale (This Time, Three Freaks), vagano in un vasto panorama sonoro, dal punk-rock al power-pop, dal soul al funk, materiale che dimostra che Davis può fare tutto. Nella migliore delle ipotesi, questo è un DJ Shadow “light” per le masse.
Best Of Mo Wax 12's (Mo Wax, 2007) raccoglie i primi singoli di DJ Shadow dal 1993 al 2000.
James Lavelle ha continuato il progetto
U.N.K.L.E. con Richard File che sostituisce DJ Shadow in Never Never Land (2003). I successivi album degli UNKLE, Never, Never, Land (2004) e War Stories (Surrender All, 2007), sono
state mediocri collaborazioni di Lavelle con (rispettivamente) il cantautore
Richard File e una folla di celebrità (Ian Astbury dei Cult, Josh Homme dei
Queens Of The Stone Age, ecc.).
End Titles:
Stories For Film (2008) raccoglie gli avanzi.
Where Did The Night Fall (2010), in cui Pabro Clements sostituisce File, era più uno sforzo della band che altro.
Il mediocre singolo I Gotta Rokk fu di cattivo auspicio per The Less You Know The Better (Verve, 2011), che infatti non mancò di deludere. È stata un'esperienza schizofrenica, passando da una canzone normale come Sad and Lonely to Stay the Course (con i rapper Talib Kweli e Posdnous), da Scale It Back (una collaborazione con Little Dragon) a Tedium basata su campioni, dal finto metal di Border Crossing al jazz-hop di Run for Your Life. L'album è un'esperienza frustrante, poiché si percepisce il talento selvaggio del musicista, ma la musica raramente lo sfrutta. Pochissimo lavoro, la maggior parte delle "canzoni" sono semplicemente noiose/banali, e la scelta dei singoli è stata nella migliore delle ipotesi strana.
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